Eventi
Rassegna La folla
sabato, 12 aprile 2014
La folla
Hou Hanru, Jacques Lévy, Marco Müller, Michele Parrinello, Du ZhenjunLa folla è un assembramento di persone non organizzate in modo stabile e senza rapporti significativi tra di loro. La somma è diversa dell’insieme dei singoli, l’anima collettiva esula dalle caratteristiche degli individui che la compongono e può influenzare i comportamenti (Le Bon, “La psicologia delle folle”, 1895). Si affievolisce il ragionare cosciente e possono prevalere istinti positivi o distruttivi, coraggio e annullamento per uno scopo ma anche comportamenti crudeli, istinti gregari, uniformità di pensiero, regressioni a stadi primitivi. “Le folle non sono illuminate dalla luce della ragione” (Schumpeter). La suggestionabilità della massa si traduce nell’identificazione ai leader che ne garantiscono la coesione.
Grazie e al di là della crescita demografica, lo sviluppo attuale incrementa le folle anonime dell’urbanizzazione e le folle immateriali della globalizzazione e dei nuovi mezzi di comunicazione. Nell’era della comunicazione di massa, attraverso l’identificazione acritica con i messaggi dei mass media e dei personaggi dei serial televisivi la folla si è trasformata in pubblico. È la folla degli uomini-massa educati all’approvazione del gruppo (David Riesman, Lonely Crowd, 1950), vulnerabili dalla sensazione di essere indifesi e orientati verso finalità immuni dalla riflessione attiva.
La moltitudine disegna omogeneità ma anche confini. I conflitti generano spostamenti di popolazione e le migrazioni rinforzano appartenenza ed esclusione, influenzano costumi ed abitudini.
L’idea di moltitudine può implicare forza, potere, credenze e identificazioni condivise ma anche anonimato, annientamento, povertà, esclusione. “Una folla non è compagnia, le facce sono soltanto una galleria di quadri” (Francis Bacon, Saggi).
L’arte è stata identificata più con i singoli e con i pochi che con le folle, ma le folle ne hanno sempre riconosciuto il potere simbolico. Ora che quel potere, come quello religioso attribuitole in passato, sembra essersi fatto flebile, numerosi artisti cercano di catturare immagini della folla come un nuovo soggetto fatto di numero prima ancora che di forma, sempre mutevole, ma costante nella sua inarrestabile progressione aritmetica.
sabato, 12 aprile 2014
La folla
Crescita demografica in alcune zone del mondo, stagnazione in altre, folle materiali e immateriali…
Hou Hanru, Jacques Lévy, Marco Müller, Michele Parrinello, Du ZhenjunLa folla è un assembramento di persone non organizzate in modo stabile e senza rapporti significativi tra di loro. La somma è diversa dell’insieme dei singoli, l’anima collettiva esula dalle caratteristiche degli individui che la compongono e può influenzare i comportamenti (Le Bon, “La psicologia delle folle”, 1895). Si affievolisce il ragionare cosciente e possono prevalere istinti positivi o distruttivi, coraggio e annullamento per uno scopo ma anche comportamenti crudeli, istinti gregari, uniformità di pensiero, regressioni a stadi primitivi. “Le folle non sono illuminate dalla luce della ragione” (Schumpeter). La suggestionabilità della massa si traduce nell’identificazione ai leader che ne garantiscono la coesione.Grazie e al di là della crescita demografica, lo sviluppo attuale incrementa le folle anonime dell’urbanizzazione e le folle immateriali della globalizzazione e dei nuovi mezzi di comunicazione. Nell’era della comunicazione di massa, attraverso l’identificazione acritica con i messaggi dei mass media e dei personaggi dei serial televisivi la folla si è trasformata in pubblico. È la folla degli uomini-massa educati all’approvazione del gruppo (David Riesman, Lonely Crowd, 1950), vulnerabili dalla sensazione di essere indifesi e orientati verso finalità immuni dalla riflessione attiva.
La moltitudine disegna omogeneità ma anche confini. I conflitti generano spostamenti di popolazione e le migrazioni rinforzano appartenenza ed esclusione, influenzano costumi ed abitudini.
L’idea di moltitudine può implicare forza, potere, credenze e identificazioni condivise ma anche anonimato, annientamento, povertà, esclusione. “Una folla non è compagnia, le facce sono soltanto una galleria di quadri” (Francis Bacon, Saggi).
L’arte è stata identificata più con i singoli e con i pochi che con le folle, ma le folle ne hanno sempre riconosciuto il potere simbolico. Ora che quel potere, come quello religioso attribuitole in passato, sembra essersi fatto flebile, numerosi artisti cercano di catturare immagini della folla come un nuovo soggetto fatto di numero prima ancora che di forma, sempre mutevole, ma costante nella sua inarrestabile progressione aritmetica.
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Programma
Onorevole Giovanna Masoni Brenni, Vicesindaco e Capo del Dicastero Cultura della Città di Lugano
Introduzione alla giornata del direttore del Museo Cantonale d’Arte
Marco Franciolli
Modera Elena Volpato, storica dell’arte
Pausa
Contributi e partner
Con il contributo di
In collaborazioni con
Partners
- Museo Cantonale d'Arte
- Museo d'Arte, Lugano
- Pro Museo Associazione degli Amici del Museo Cantonale d’Arte
- Società Ticinese di Belle Arti
- L’Ideatorio dell’Università della Svizzera Italiana
- ChiassoLetterari