Eventi
Rassegna L’ombra
venerdì, 13 novembre 2015
L’ombra
Roberto Casati, Michel Ciment, Michel Frizot, Anthony McCall, Victor Stoichita, Elena VolpatoL’ombra cresce e scompare. Per le sue caratteristiche è servita a misurare il tempo, è stata oggetto di miti e credenze, di presagi e paure, ha rappresentato immagini archetipiche inconsce e per alcune culture perderla significava morire.
La letteratura ne ha richiamato il potere evocativo (“Ricordati di me” supplica l’ombra del padre di Amleto), la forza dialogante (l’ombra insegue Zarathustra che fugge evocata da Nietzsche), la contrapposizione tra luce e tenebra.
Platone, nel mito della caverna, sostiene che chi guarda solo le ombre non ottiene vera conoscenza; eppure, afferma Roberto Casati, senza le ombre non avremmo compreso la forma della luna o la struttura del sistema solare.
L’ombra ha rivestito molteplici significati nel cinema, in architettura, nella fotografia. Il confronto con l’ombra ha percorso l'intera storia della pittura, dapprima come ausilio per la riproduzione della realtà, poi con un sempre più un esplicito significato simbolico.
venerdì, 13 novembre 2015
L’ombra
Roberto Casati, Michel Ciment, Michel Frizot, Anthony McCall, Victor Stoichita, Elena VolpatoL’ombra cresce e scompare. Per le sue caratteristiche è servita a misurare il tempo, è stata oggetto di miti e credenze, di presagi e paure, ha rappresentato immagini archetipiche inconsce e per alcune culture perderla significava morire.La letteratura ne ha richiamato il potere evocativo (“Ricordati di me” supplica l’ombra del padre di Amleto), la forza dialogante (l’ombra insegue Zarathustra che fugge evocata da Nietzsche), la contrapposizione tra luce e tenebra.
Platone, nel mito della caverna, sostiene che chi guarda solo le ombre non ottiene vera conoscenza; eppure, afferma Roberto Casati, senza le ombre non avremmo compreso la forma della luna o la struttura del sistema solare.
L’ombra ha rivestito molteplici significati nel cinema, in architettura, nella fotografia. Il confronto con l’ombra ha percorso l'intera storia della pittura, dapprima come ausilio per la riproduzione della realtà, poi con un sempre più un esplicito significato simbolico.
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Venerdì 13 novembre 2015
Cinema LUX, Massagno
Introduzione al film da parte di Michel Ciment.
Sabato 14 novembre 2015
Aula Magna, Università della Svizzera Italiana, Lugano ore 11.00 – 15.45
e LAC, Lugano Arte e Cultura ore 16.15 – 17.00
On. Giovanna Masoni Brenni,, vicesindaco e Capo del Dicastero Cultura della Città di Lugano
Modera Elena Volpato, storica dell’arte
Pausa
Contributi e partner
Con il patrocinio della Città di Lugano:
In collaborazioni con
Partners
- MASILugano, Museo d’Arte della Svizzera italiana
- i Cineclub del Cantone Ticino
- Pro Museo Associazione degli Amici del Museo Cantonale d’Arte
- l’Associazione Ticinese di Belle Arti
- L’Ideatorio dell’Università della Svizzera Italiana
- Fai Swiss
- ChiassoLetterari
Roberto Casati
Casati ha studiato il fenomeno percettivo delle ombre e il loro contributo alla ricostruzione delle scene tridimensionali grazie alla scoperta di doppie dissociazioni nella rappresentazione delle ombre, scoprendo o prevedendo svariate illusioni percettive.
Una parte della sua ricerca La scoperta dell’ombra, tradotto in otto lingue, ha riguardato il modo in cui l'ombra è stata rappresentata nella pittura ed è stata usata per il ragionamento geometrico, in particolare in astronomia
È autore di numerose pubblicazioni.
Michel Ciment
È maitre de conférences all’Université Paris VII e ha svolto conferenze e seminari in molte università. Collabora alla produzione di programmi radiofonici per Radio France Culture (Projection Privée).
Ha pubblicato interviste e monografie sul cinema tradotte in molte lingue, in particolare su Francesco Rosi, Erich Von Stroheim, Joseph Losey, Stanley Kubrick, Elia Kazan, John Boorman (Paris, Calmann-Lévy, 1985, premio del British Film Institute, Best Film Book of the year), Theo Angelopoulos, Abbas Kiarostami, Fritz Lang, Jane Campion e in genere sul cinema americano.
È stato responsabile dell’edizione di enciclopedie sul cinema ed ha fatto parte della giuria di numerosi festival.
È Chevalier de l’ordre du Mérite, Officier dans l’ordre des Arts et des Lettres e gli è stata conferita la Legione d’onore.
È presidente d’onore della FIPRESCI (Federazione internazionale della stampa cinematografica).
Michel Frizot
Incaricato presso il Centre National de la Photographie (1982-1989) ha curato mostre e progetti editoriali.
Per il centocinquantesimo dell’invenzione della fotografia, ha pubblicato Histoire de Voir, tre volumi, collezione Photo Poche, e ha intrapreso la Nouvelle Histoire de la Photographie, Paris, Adam Biro/Bordas, 1994; sec. ed. Larousse 1998, tradotto in tedesco e in inglese (1050 illustrazioni, 33 collaboratori).
Attraverso i suoi lavori, cataloghi e numerosi articoli scientifici, Michel Frizot è stato pioniere in Francia nel riconoscere tutte le pratiche fotografiche rispetto ad altri modi di produzione delle immagini, esplorando le implicazioni dell’operatore, del soggetto fotografato e di chi guarda.
Con Toute photographie fait énigme, 2014, Maison européenne de la photographie e ed. Hazan, ha spostato gli interrogativi verso la condivisione delle sensazioni che la fotografia può suscitare.
Alcune sue opere recenti: Henri Cartier-Bresson, Scrapbook, 1932-1946; Steidl, 2006; Photo Trouvée, Phaidon, 2006; VU, un magazine photographique, La Martinière, 2009; André Kertész, Hazan, 2010; Germaine Krull, Hazan, 2015.
Anthony McCall
Espandendo la nozione di cinema e permettendo un’esperienza più complessa di coinvolgimento McCall è diventato punto di riferimento per una generazione di artisti che lavorano con film e installazioni.
I suoi lavori sono stati esposti in molti musei e gallerie tra cui al Whitney Museum, New York, 2001-02; al Museum Moderner Kunst, Vienna, 2003-04; al Hartware Medien Kunstverein, Dortmund, 2004; alla Hayward Gallery, Londra, 2004; al Centre Georges Pompidou, Parigi, 2004; alla Tate Britain, Londra, 2004; al Kunsthaus Zurigo, 2006; alla Hamburger Bahnhof, Berlino, 2006-07 e 2012; al SFMoMA, San Francisco, 2007; alla Serpentine Gallery, Londra 2007-08; al Hirshhorn Museum, Washington, 2008; al Museum of Modern Art, New York, 2008 e 2010-11; al Hangar Bicocca, Milano, 2009; al Moderna Museet, Stoccolma, 2009; al Serralves Museum of Contemporary Art, Porto, 2011; al Faena Arts Center, Buenos Aires, 2013.
Victor Stoichita
Dopo la laurea all´Università di Roma, ha conseguito un Doctorat d´état ès Lettres alla Sorbona. Ha svolto ricerche ed insegnato presso varie istituzioni internazionali, come l´Institute for Advanced Study di Princeton, il Getty Research Institute di Los Angeles, il Wissenschaftskolleg di Berlino, la Bibliotheca Hertziana (Max-Planck-Institut) di Roma.
È stato Visiting Professor presso l´Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales di Parigi, la Scuola di Studi Umanistici di Bologna e la Harvard University di Cambridge (Massachusetts).
Tra le traduzioni italiane delle sue opere più recenti si segnalano: L´invenzione del quadro, Milano, Il Saggiatore, 1998; Cieli in cornice. Mistica e pittura nel Secolo d´Oro dell´arte spagnola, Roma, Meltemi, 2002; Breve storia dell´ombra, Milano, Il Saggiatore, 2000; L´ultimo Carnevale (con Anna Maria Coderch), ivi, 2002; L´effetto Pigmalione: breve storia dei simulacri da Ovidio a Hitchcock, ivi, 2006.