Eventi
Rassegna Osservatore – Osservato Observer – Observed
sabato, 15 novembre 2014
ore 11.00–17.00
Università della Svizzera Italiana, Aula Auditorio, Via G. Buffi 13, Lugano
Osservatore – Osservato
Maurizio Ferraris, Giulio Paolini, Carlo Rovelli, Sean Snyder, Daniel Soutif, Elena VolpatoSe si vuole giungere a certe forme di conoscenza non solo nelle scienze antropologiche e sociali ma anche in fisica l’osservatore deve integrarsi nella sua osservazione. L’osservazione non è solo effettuazione di registrazioni percettive, ma è anche ricerca di senso. E dunque non esiste alcunché che si possa considerare come esperienza osservativa pura, assolutamente libera da aspettative e da una teoria (K. Popper, Logica della scoperta scientifica, 1935, Einaudi, 1970 p.514). Secondo Feyerabend l’esperienza dell’osservare nasce assieme agli assunti teorici, non prima. Il processo di conoscenza avviene così in una logica circolare in cui osservatore e osservato si influenzano reciprocamente.
L’occhio dilata, restringe, colora, annebbia, trasforma. E ciò che percepiamo ci trasforma a sua volta. Il mondo è nella nostra mente che è nel mondo (Edgar Morin). Quando si cammina le cose cambiano (Maturana).
Nelle arti visive, come nel cinema, l’atto di osservare è un nodo centrale del rapporto tra opera e autore. L’autore è in qualche modo il primo osservatore della sua opera, a volte in posizione non troppo diversa da quella del pubblico, così come il pubblico può divenire, almeno in parte, autore dell’opera a lui consegnata o parte di essa.
sabato, 15 novembre 2014
ore 11.00–17.00
Università della Svizzera Italiana, Aula Auditorio, Via G. Buffi 13, Lugano
Osservatore – Osservato
Observer – Observed
L’osservatore fa parte del sistema che osserva o è esterno ad esso?
Maurizio Ferraris, Giulio Paolini, Carlo Rovelli, Sean Snyder, Daniel Soutif, Elena VolpatoSe si vuole giungere a certe forme di conoscenza non solo nelle scienze antropologiche e sociali ma anche in fisica l’osservatore deve integrarsi nella sua osservazione. L’osservazione non è solo effettuazione di registrazioni percettive, ma è anche ricerca di senso. E dunque non esiste alcunché che si possa considerare come esperienza osservativa pura, assolutamente libera da aspettative e da una teoria (K. Popper, Logica della scoperta scientifica, 1935, Einaudi, 1970 p.514). Secondo Feyerabend l’esperienza dell’osservare nasce assieme agli assunti teorici, non prima. Il processo di conoscenza avviene così in una logica circolare in cui osservatore e osservato si influenzano reciprocamente.L’occhio dilata, restringe, colora, annebbia, trasforma. E ciò che percepiamo ci trasforma a sua volta. Il mondo è nella nostra mente che è nel mondo (Edgar Morin). Quando si cammina le cose cambiano (Maturana).
Nelle arti visive, come nel cinema, l’atto di osservare è un nodo centrale del rapporto tra opera e autore. L’autore è in qualche modo il primo osservatore della sua opera, a volte in posizione non troppo diversa da quella del pubblico, così come il pubblico può divenire, almeno in parte, autore dell’opera a lui consegnata o parte di essa.
Unitevi a noi diventando soci dell'associazione visitando la pagina www.associazione-nel/soci
Programma
Onorevole Giovanna Masoni Brenni, Vicesindaco e Capo del Dicastero Cultura della Città di Lugano
Introduzione alla giornata del direttore del Museo Cantonale d’Arte
Marco Franciolli
Modera Elena Volpato, storica dell’arte
Pausa
Contributi e partner
Con il patrocinio della Città di Lugano:
In collaborazioni con
Partners
- Museo Cantonale d'Arte
- Museo d'Arte, Lugano
- Pro Museo Associazione degli Amici del Museo Cantonale d’Arte
- Società Ticinese di Belle Arti
- L’Ideatorio dell’Università della Svizzera Italiana
- ChiassoLetterari
Maurizio Ferraris
Giulio Paolini
Carlo Rovelli
Sean Snyder
Classe 1972 nato in Virginia (U.S.A), ora vive e lavora a Berlino (Germania). Ha studiato alla Scuola di Design di Rhode Island, alla Boston University e alla Hochschule für Bildende Künste a Francoforte (1993-1999). Snyder ha avuto mostre personali in istituzioni importanti: il Kölnischer Kunstverein di Colonia (2013), l’Israeli Center for Digital Art a Tel Aviv (2010), l’Institute for Contemporary Arts a Londra, la Swedish Contemporary Art Foundation a Stoccolma (2009), lo Stedelijk Museum a Amsterdam, il Van Abbe Museum a Anversa, il Ludwig Museum a Budapest, il Lenbachhaus Kunstbau a Monaco (2007), Portikus a Francoforte e Secession a Vienna (2005), De Appel a Amsterdam e la Neue Kunst Halle a San Gallo (2004). Inoltre i suoi lavori sono stati esposti in mostre collettive e in gallerie. Il lavoro di Snyder è il risultato di un processo di ricontestualizzazione d’immagini, video e testi trovati da fonti documentarie come notizie d’agenzia, immagini da banche dati e fonti governamentali, blog e chat rooms. Affrontando temi come la pianificazione urbana e la guerra al terrorismo Snyder rivela la trasposizione di ideologie attraverso le rappresentazioni e mostra come, confrontati con una crescente quantità d’immagini, vediamo meno dell’immagine stessa, sopraffatti dal significato imposto dal contesto discorsivo in cui l’immagine è posta, mentre se la spostiamo di contesto appaiono altri significati. Snyder ha ottenuto numerosi premi: 2007, dal Israeli Center for Digital Art di Tel Aviv; 2005, dal Office for Contemporary Art di Oslo, l’ARTE Prize for a European Short Film, Oberhausen, Germania e dal Center for Contemporary Art di Kiev; 2004, dall’Institute of Contemporary Art di Sofia; 2002, DZ Bank Kunststipendium; 2000-2001, l’AIAV, Yamaguchi, Giappone; 2000, ASPIS Stoccolma e 1999 dal Senatsverwaltung für Wissenschaft, Forschung und Kultur di Berlino.