Eventi
Rassegna Illuminating
domenica, 22 agosto 2021 — martedì, 09 novembre 2021


Illuminating
È per rinascere che siamo nati

Uri Aran, Alex Cecchetti, Giorgio Andreotta Calò, Kiluanji Kia Henda, Joan Jonas, Pauline Julier, William Kentridge, Jieun Lim, Adrien Missika, Pipilotti Rist, Mathilde Rosier, Vanessa Safavi, Roman Signer, Bill Viola, Jala WahidIl tema dei nuovi incontri dell’Associazione “Fare arte NEL nostro tempo” - da un verso di Neruda – mette in luce differenti aspetti della rigenerazione e la necessità di slanci nuovi con cui ripensare quesiti e contenuti. Al di là della crisi pandemica le restrizioni che attraversiamo inducono a riconsiderare anche i modi di comunicare per superare barriere disciplinari e abitudini, per confrontarsi con indifferenza e timori e per rapportarsi attivamente verso il pubblico. Gli appuntamenti artistici della rassegna si svolgeranno nello spazio pubblico della strada e del parco a Lugano. La scelta dei conferenzieri rispecchia l’insegna dell’interdisciplinarietà per guardare il tema da punti di vista diversi.

Rigenerazione implica ritrovare un’integrità perduta. Per deterioramenti dovuti al tempo o per interventi esterni di varia natura, subitanei o prolungati. Riguarda la persona nella sua integrità fisiologica e psicologica, le strutture sociali, materiali, fisiche. Riguarda la natura. Riguarda il mondo, là dove è possibile recuperare. È di un tema antico, cambiamenti e catastrofi hanno contrassegnato l’evoluzione del mondo. E oggi?


in collaborazione e con LongLake Festival, Lugano
a cura di Eva Fabbris con Giovanna Manzotti

Dal desiderio di riflettere su nascita e rigenerazione e sull’interazione che l’uomo intrattiene con la natura come specchio emotivo e stimolo verso nuove vie è nato il progetto artistico Illuminating

- domenica 22 e lunedì 23 agosto 2021 alle ore 21 in Piazzetta San Carlo
- sabato 4 settembre alle ore 21 al Parco Ciani


Tre serate di proiezioni all’aperto di una selezione di opere video di artisti - pionieri della videoarte fino alle ultime generazioni - che delinea un percorso storico e tematico attraverso la lente delle moving images.

Eva Fabbris è curatrice e storica dell’arte, di base a Milano dove lavora alla Fondazione Prada come Exhibition Curator.

Giovanna Manzotti è ricercatrice, curatrice ed editor di Mousse Magazine.

Unitevi a noi diventando soci dell'associazione visitando la pagina www.associazione-nel/soci
domenica, 22 agosto 2021
ore 21.00
Piazza san Carlo, Lugano
In caso di pioggia la serata avrà luogo allo Studio Foce, Via Foce 1, Lugano
    21.00Saluti    
      21.10Intervento di Eva Fabbris: “Origini del video. Quadri, schermi e natura si parlano nella città.”
        21.25Proiezione dell’estratto di un intervento di Salvatore Settis, archeologo e storico dell’arte, ha diretto il Getty Center for the History of Art and the Humanities di Los Angeles, è stato direttore della Scuola Normale Superiore di Pisa ed è presidente del Consiglio Scientifico del Louvre. Dall’Archivio di NEL.             
          21.35Videoproiezioni (durata totale 55 minuti)
            22.30Conclusioni

          I VIDEO


          Roman Signer

          Punkt
          , 2006
          1’36’’, colore, sonoro
          Courtesy: Galerie Martin Janda, Vienna

          Il video mostra l’artista seduto davanti a un cavalletto in un campo, con un pennello in bilico sulla superficie della tela. Un ordigno esplosivo sta bruciando alle sue spalle ed emana fumo. Alla sua esplosione, l’artista emette un movimento repentino che inevitabilmente lascia un segno sulla tela. La fotocamera si avvicina e ingrandisce il segno “primordiale” originato da questa azione.



          Bill Viola
          The Reflecting Pool, 1977
          7’, colore, sonoro
          Courtesy: Electronic Arts Intermix, New York

          Incentrato sull’acqua e sul concetto di riflesso, il video a camera fissa inquadra una scena che sembra sospesa nel tempo e confinata alle rifrazioni sull’acqua. L’opera si interroga sul rapporto tra l’individuo e la sua identità, nonché sul mondo naturale attraverso una sorta di “rito battesimale.”
           


          Alex Cecchetti

          Sun (One Day Old)
          , 2008
          5'22”, colore, sonoro
          Courtesy: l’artista

          Il video è il montaggio lineare di fotografie 35mm del sole al tramonto, realizzate da diversi fotografi, osservatori e scienziati. Le immagini si riferiscono a tramonti durante i quali il disco del sole subisce quello che è definito un “miraggio superiore” (o “fata morgana”), ossia un’illusione ottica creata da un tunnel di rifrazione luminosa tra strati caldi e freddi dell'atmosfera.


           
          Joan Jonas
          Mirror Improvisation
          , 2005
          6’36’’, colore, sonoro
          Courtesy: l’artista e Galleria Raffaella Cortese, Milano

          Uno specchio convesso distorce e riflette l'immagine di due donne in tutù rosa con grandi cappelli di carta verdi. Le due figure si muovono su un campo inclinato vicino a un bosco mentre organizzano e riorganizzano degli oggetti. La costruzione di una struttura davanti al punto di vista fisso della telecamera vede una successione di cavalletti grigi, bandiere di carta, martelli rotondi e quadrati, spade di legno e cerchi di metallo in un gioco accelerato e rallentato.
           


          Pipilotti Rist

          I Want
          to See How You See (or a portrait of Cornelia Providoli), 2003
          5’, colore, sonoro
          © Pipilotti Rist. Courtesy: l’artista, Hauser & Wirth, Zurigo, Londra, New York, Somerset, Los Angeles, Hong Kong, Gstaad, St. Moritz, Monaco, Minorca e Luhring Augustine, New York

          Esplorando il macrocosmo dell’umanità, il video è un esempio del connubio tra arte e musica tipico dell’artista. Un racconto lirico di un raduno di streghe si sovrappone a immagini di una figura umana dove ogni parte del corpo rappresenta simbolicamente un’area del mondo.



          Jala Wahid
          I am a Charm, 2015
          5’, colore, sonoro
          Courtesy: l’artista

          Sulla base del brano Selena Gomez The Heart Wants What It Wants, una porzione di fetta di pomelo evoca uno stato di fragilità e rinascita, accompagnato da immagini seducenti di elementi liquidi e sabbia che brilla al sole. Il video si interroga sul potenziale affettivo che i materiali possono investire. Attraverso il linguaggio, la musica e l’atto di mitizzare, vengono esplorati i confini tra voce, corpo e materiale.



          Jieun Lim

          Dear and Dearest chapter II
          , 2020
          5’48’’, colore, sonoro
          Courtesy: l’artista e ERMES ERMES, Vienna / Roma

          Le opere di Jieun Lim esplorano l’intimità, le relazioni e i tumulti personali. L’opera Dear and Dearest prende la forma di una serie che condivide diversi fattori ambientali e si sostiene a vicenda, come una comunità. Nel secondo capitolo, qui proiettato, l’artista mormora “da dove è iniziato questo prurito nel corpo e negli angoli della mente”, mentre vaga per il cratere del Vesuvio ancora caldo.



          Adrien Missika

          Darvaza
          , 2011
          8’23’’, colore, sonoro
          Courtesy: l’artista. Collezione NMNM. Donazione dell’Associazione degli Amici del Nouveau Musée National de Monaco, Montecarlo

          Il film si ispira alla spedizione che l’artista ha fatto nel 2011 attraverso il deserto del Karakum in Turkmenistan, nell’Asia centrale. Il lavoro svela la magia e la bellezza di un cratere accidentale, un buco di circa cinquanta metri di diametro chiamato “la porta dell’inferno", dal quale fuoriesce gas in continua espansione dal 1971.



          William Kentridge
          Waiting for the Sibyl, 2020
          9’59’’, colore, sonoro
          Courtesy: Galleria Lia Rumma, Milano / Napoli 

          Il video si presenta come un libro animato da una sequenza di disegni a inchiostro o carboncino in cui una Sibilla contemporanea è immaginata come una danzatrice africana che si muove accompagnata dalle composizioni vocali di Nhlanhla Mahlangu. Sullo sfondo, pagine di libri dove l’inchiostro tratteggia alberi con rami e foglie nere che si scompaginano, riportando profezie in cui un algoritmo implacabile indica l’esito del nostro destino.

          I video sopraccitati non sono visionabili in questa sede per ragione di diritto.

lunedì, 23 agosto 2021
ore 21.00
Piazza San Carlo, Lugano
In caso di pioggia la serata avrà luogo allo Studio Foce, Via Foce 1, Lugano
    21.00Eva Fabbris e Giovanna Manzotti presentano il programma
      21.20Proiezione dell’estratto di un intervento di Telmo Pievani, ordinario di Filosofia delle scienze biologiche e Bioetica all'Università degli Studi di Padova, dall’Archivio di NEL
        21.30inizio proiezione (durata 55'30'')

          21.30Conclusioni
            22.30Conclusioni

            Pauline Julier
            Naturales Historiae
            , 2019
            55’30’’, colore, sonoro
            Courtesy: l’artistaNaturales Historiae, che conta sulla partecipazione di figure come il sociologo Bruno Latour, l’antropologo Philippe Descola e il paleo-biologo Jun Wang, è un progetto frutto di un’ambiziosa ricerca nella storia della natura. Guidata da un approccio enciclopedico all'argomento, l'artista tesse una moltitudine di storie naturali girate tra la Cina, la Francia e l’Italia che mettono in discussione i modi stessi di pensare e rappresentare la natura. Ogni storia esplora una situazione in cui l’umanità è contrapposta alla natura, svelando ossessioni e certezze che appartengono a tutti noi.

            Pauline Julier si trovava in Qatar quando nel 2010 il vulcano Eyjafjöll, distante migliaia di chilometri, eruttò in Islanda. Il traffico aereo dell’intera Europa rimase bloccato per giorni. Nell'albergo in cui si trovava, in attesa del ritorno, incontrò altri ospiti con cui iniziò a confrontarsi sull'esperienza che stava vivendo. Un uomo italiano, un professore francese e un paleobotanico cinese diventarono i primi compagni di un viaggio nella storia della natura e delle sue rappresentazioni. Attraverso la storia, l’arte e la letteratura è possibile attraversare la complessa cosmogonia di immagini con cui l’uomo ha tentato di spiegare i processi naturali, i fenomeni climatici, le eruzioni vulcaniche. Da un mondo antico in cui i fenomeni naturali dominanti erano generatori di miti alla contemporaneità dell’Antropocene e dell’apparente supremazia umana sulla terra, l’artista esplora i fenomeni naturali come assenza, complessità impossibile da decifrare, sfidando la nozione canonica di natura e di umanità.

    sabato, 4 settembre 2021
    ore 20.30
    Boschetto Ciani, Lugano
    In caso di pioggia la serata avrà luogog allo Studio Foce, Via Foce 1, Lugano
      21.00Presentazione del programma video della serata: Giovanna Manzotti  
        21.15Estratto di conferenza di Stefano Mancuso “Futuro vegetale - le piante hanno già inventato il nostro futuro” dall’Archivio di NEL
          21.30Videoproiezioni (durata totale 53 minuti)
          23.30Conclusioni

              I VIDEO


                Kiluanji Kia Henda
                Concrete Affection - Zopo Lady, 2014
                12’30’’, colore, sonoro
                Courtesy: Galleria Fonti, Napoli

                Il video prende spunto dal libro del giornalista e scrittore polacco Ryszard Kapuscinski dal titolo Another Day of Life (1976) che documenta gli ultimi giorni del dominio coloniale portoghese nel 1975 e testimonia un momento di grandi disordini e cambiamenti vissuti anche nel “corpo” della città di Luanda e del paese. Da questo libro, Henda recupera la descrizione dell’esodo dei tanti portoghesi che lasciano il paese. A queste partenze corrisponde l’arrivo a Luanda di migliaia di angolani costretti per necessità a spostarsi da aree periferiche e rurali verso la capitale. Il video riprende questo passaggio delicato e doloroso della storia di Luanda e di tutta l’Angola.



                Giorgio Andreotta Calò
                Volver, 2008
                3'43'', colore, sonoro
                Courtesy: l’artista e ZERO…, Milano

                Il video mostra una barca che originariamente era utilizzata dall’artista per percorrere la laguna di Venezia mentre compie un “volo ideale” nel cielo di Milano, sopra i tetti del quartiere di Lambrate. Alla guida dell’imbarcazione, sospesa mediante una gru, l’artista intraprende un viaggio circolare, trasformandone metaforicamente la funzione.



                Uri Aran
                Untitled (I Love You), 2012
                4’29’’, colore, sonoro
                Courtesy: l’artista e Andrew Kreps Gallery, New York

                Il video cattura una scena in cui l’artista fruga in una scatola piena di animali giocattolo. Mentre seleziona il primo dalla scatola, una statuetta di squalo balena viene presentata alla telecamera e osservata da tutte le angolazioni. L'artista accarezza amorevolmente il giocattolo e, dopo un'attenta valutazione visiva, gli dichiara enfaticamente e teneramente "I love you". Questo esercizio assurdo viene ripetuto più volte con animaletti acquatici diversi e narra un desiderio di relazione empatica con una versione culturalizzata del mondo animale.



                Vanessa Safavi
                Velvet, 2019
                12’25’’, colore, sonoro
                Courtesy: l’artista, ChertLüdde, Berlino e The Breeder, Atene

                Il video offre un’immersione all’interno di una piccola azienda indiana specializzata nella produzione di guanti in lattice. Corpi fisici e simbolici si incontrano nello spazio dell’industria, interrogando in maniera poetica l’identità del corpo contemporaneo e la sua fedeltà nell’ottimizzazione verso l’avanzamento tecnologico.



                Mathilde Rosier
                Le Massacre du Printemps, 2020
                18'10", colore, sonoro
                Courtesy: l’artista e Galleria Raffaella Cortese, Milano

                L’opera è una reinterpretazione de Le sacre du printemps, balletto su musiche di Igor Stravinsky, creato da Vaslav Nijinsky per i Balletti Russi nel 1913. In essa l’artista si interroga sull’intrinseco rapporto tra l’essere umano e l’ambiente, connettendo l’atto arcaico dell’adorazione della terra a quello del suo successivo sfruttamento. I danzatori disegnano coreografie aeree sullo sfondo di tre diversi luoghi del territorio campano—le serre dell’area vesuviana, il porto della città di Napoli e l’ex sito industriale della piana di Bagnoli—e da contadini si trasformano in spighe di grano, per sottolineare l’inestricabile legame tra il destino dell’umanità e quello di tutta la natura.



                Roman Signer
                Punkt, 2006
                1’36’’, colore, sonoro
                Courtesy: Galerie Martin Janda, Vienna

                Il video mostra l’artista seduto davanti a un cavalletto in un campo, con un pennello in bilico sulla superficie della tela. Un ordigno esplosivo sta bruciando alle sue spalle ed emana fumo. Alla sua esplosione, l’artista emette un movimento repentino che inevitabilmente lascia un segno sulla tela. La fotocamera si avvicina e ingrandisce il segno “primordiale” originato da questa azione.

          martedì, 12 ottobre 2021
          ore 18.30
          LAC Lugano Arte e Cultura, Piazza Luini 6, Lugano, Sala 1

          Clima, collasso della vita, perché non stiamo facendo nulla o così poco?

          Dominique  BourgL’Associazione Fare arte NEL nostro tempo in collaborazione con LAC Lugano Arte e Cultura nell’ambito del progetto LAC edu e con l’Ideatorio dell’Università della Svizzera Italiana ha il piacere di invitarla alla conferenza

          Clima, collasso della vita, perché non stiamo facendo nulla o così poco?
          Martedì 12 ottobre 2021, ore 18.30, LAC Lugano Arte e Cultura


          con Dominique Bourg già ordinario alla facoltà di Geoscienze e dell’ambiente dell’Università di Losanna e direttore dell’Istituto delle politiche territoriali.

          conduce Giovanni Pellegri dottore in neurobiologia responsabile de L’ideatorio dell’USI che si occupa di promozione della cultura scientifica.

          Introduce la serata il Direttore del LAC, Michel Gagnon.

          La conferenza si inscrive nel percorso sulla sostenibilità proposto dall’USI con l’incontro con il Premio Nobel per la chimica Jacques Dubochet (27 settembre, USI), il convegno Uomo, ambiente ed economia (11 ottobre 09-16.30, USI) https://www.usi.ch/it/feeds/15501 e la proiezione del documentario Antropocene (23 novembre cinema Lux Massagno apertura ore 20). Prenotazione: https://ideatorio.usi.ch/event/antropocene

            martedì, 9 novembre 2021
            ore 18.30
            Biblioteca Cantonale di Lugano, Viale Carlo Cattaneo 6

            Effetti di natura: letteratura, ambiente, ecologia

            Niccolò Scaffai L’Associazione fare arte NEL nostro tempo in collaborazione con le Biblioteche Cantonali ha il piacere di invitarla alla conferenza

            Effetti di natura: letteratura, ambiente, ecologia
            martedì 9 novembre ore 18.30, Biblioteca Cantonale, Viale C. Cattaneo 6, Lugano
            con Niccolò Scaffai
            , docente di Critica letteraria e letterature comparate all’Università di Siena e in precedenza docente di Letteratura contemporanea all’Università di Losanna
            modera Stefano Vassere
            , Direttore delle Biblioteche Cantonali

            Il legame tra arte e natura è antico quanto l'umanità. Fin da epoche remote, infatti, la raffigurazione della natura ha unito mimesi e invenzione, umano e animale, coinvolgendo due sentimenti opposti ma inscindibili: il timore e il dominio, la venerazione e il controllo. Simili atteggiamenti hanno continuato fino a oggi a incidere nella relazione tra l'uomo e il suo ambiente, trovando in varie forme d’arte il terreno ideale per la loro rappresentazione. In questo incontro cercheremo di illustrare sinteticamente come una di quelle arti, la letteratura, ha espresso tale relazione attraverso alcuni modelli fondamentali che si sono alternati nella storia, dall'antichità ai giorni nostri.

            L’appuntamento fa parte della rassegna “E’ per rinascere che siamo nati”, da un verso di Pablo Neruda, proposta dall’Associazione con incontri multidisciplinari in luoghi differenti per guardare al rapporto dell’uomo con la natura attraverso i saperi di filosofi, artisti, letterati, storici. Viviamo un periodo perturbato, non solo dovuto alla pandemia ma anche alle crisi ambientali e alle loro ricadute, in rapida mutazione. Per guardare al futuro con immaginazione e con una nuova consapevolezza, evocare i cambiamenti del passato acquista una risonanza particolare, e noi l’osserveremo qui attraverso lo sguardo della letteratura attraverso i secoli del rapporto dell’uomo con la natura.

            E' richiesto il certificato Covid-19.

              Patrocini, sostegno e partners
              Si ringrazia



              Gli artisti e i conferenzieri coinvolti

              E Andrew Kreps Gallery, New York; Associazione degli Amici del Nouveau Musée National de Monaco, Montecarlo; The Breeder, Atene; ChertLüdde, Berlino; Electronic Arts Intermix, New York; ERMES ERMES, Vienna / Roma; Galleria Fonti, Napoli; Hauser & Wirth, Zurigo, Londra, New York, Somerset, Los Angeles, Hong Kong, Gstaad, St. Moritz, Monaco, Minorca; Galleria Lia Rumma, Milano / Napoli; Luhring Augustine, New York; Galerie Martin Janda, Vienna; NMNM - Nouveau Musée National de Monaco, Montecarlo; Galleria Raffaella Cortese, Milano; ZERO…, Milano.

              Collaborazioni

              LongLake Festival Lugano, Lugano Eventi, L’Ideatorio dell'Università della Svizzera Italiana, LAC Edu, Le Biblioteche Cantonali, La Biennale dell’Immagine    
              Partners

              In Ticino
              Pinacoteca Cantonale Giovanni Züst, Rancate (Mendrisio), L'Ideatorio Università della Svizzera Italiana, La Biblioteca Cantonale, Franklin University, CORSI Società cooperativa per la Radiotelevisione svizzera di lingua italiana, ProMuseo Associazione Amici Sostenitori del Museo d’arte della Svizzera italiana, STBA Società Ticinese di Belle Arti, Associazione Amici dei Musei del Canton Ticino, Agorateca, Fondazione d’Arte Erich Lindenberg, Associazione di Cultura Classica Delegazione della Svizzera italiana, Chiassoletteraria, FaiSwiss, Piazzaparola, Società Dante Alighieri Lugano, STAN Società Ticinese per l’Arte e la Natura.

              A Como
              Fondazione Alessandro Volta, FAR - Fondazione Antonio Ratti, Associazione culturale Parolario, Amadeus Arte, Associazione culturale Caracol, Accademia e Liceo Musicale Coreutico "Giuditta Pasta", Museo Villa Bernasconi Cernobbio, ART COMPANY, Associazione Sentiero dei Sogni, Lake Como Festival – Como Lecco.

              Agendalugano

              CENOBIO rivista di cultura

              LaRivistaCulturale.com

              Roman Signer

                Roman Signer (1938, Appenzel) vive e lavora a St. Gallen. Dai primi anni Settanta, incentra la propria ricerca su un nuovo concetto di scultura legato alla processualità, alla trasformazione e al movimento. Signer crea "esperimenti", azioni e installazioni cinetiche, utilizzando sia oggetti quotidiani, sia materiali e forze naturali come aria, acqua, sabbia e fuoco, oltre a vere e proprie esplosioni. Tra le personali degli ultimi anni: Camden Arts Centre, Londra; OK Centrum für Gegenwartskunst, Linz; Ludwig Forum, Aachen; Aargauer Kunsthaus, Aarau; The Fruitmarket Gallery, Edinburgo; Hamburger Bahnhof, Berlino; Bonnefantenmuseum, Maastricht; Helmhaus Zürich; Kunsthaus, Zug; Swiss Institute, New York; Sprengel Museum, Hannover; Sala de Arte Publico Siqueiros, Mexico City; Hangar à Bananes, Nantes

                Bill Viola

                Bill Viola (1951, New York) vive e lavora a Long Beach, California. Fondatore della video-arte, il suo lavoro indaga le idee alla base delle esperienze umane come la nascita, la morte, gli aspetti della coscienza e lo scorrere del tempo. L’artista considera i fenomeni di percezione sensoriale come un percorso verso la consapevolezza del sé. Il suo lavoro è stato mostrato in festival, rassegne e musei internazionali tra cui: Kolnischer Kunstverein, Colonia; Documenta VI, Kassel; Stedelijk Museum, Amsterdam; Whitney Museum of American Art, New York; Guggenheim Museum, New York; The Institute of Contemporary Art, Boston; Carnegie Museum of Art, Pittsburgh; Biennale di Venezia; Palazzo delle Esposizioni, Roma; Zachęta National Gallery of Art, Varsavia; ARoS Aarhus Kunstmuseum, Aarhus; Moderna Museet, Stoccolma; J. Paul Getty Museum, Los Angeles.


                Alex Cecchetti

                Alex Cecchetti (1977, Terni) vive e lavora a Parigi. Definendo la sua pratica artistica come “arte dell’evasione”, il suo lavoro si focalizza sulla costruzione di narrazioni immaginifiche che vengono vissute mentalmente e fisicamente dallo spettatore. Tra le principali mostre personali: Network Aalst (con Laure Prouvost), Aalst; Ferme du Buisson, Noisiel; Spike Island, Bristol; CCA Ujazdowski, Varsavia; École de Beaux Arts, Parigi; CAC, Vilnius. I suoi progetti sono stati presentati a livello internazionale in musei tra cui: La Triennale di Milano; Centre Pompidou, Parigi; Jeu de Paume, Parigi; Palais de Tokyo, Parigi; Serpentine Galleries, Londra; MAXXI, Roma; Serralves, Porto; Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino.

                Joan Jonas

                Joan Jonas (1936, New York) vive e lavora a New York. È considerata una pioniera della performance e dell’uso del video nell’arte contemporanea. Fin dagli anni Sessanta pone al centro del suo lavoro la soggettività femminile utilizzando un complesso repertorio linguistico che comprende il gesto, il racconto e le immagini in movimento. Ha esposto a livello internazionale in musei tra cui: Dia Art Foundation, Beacon, New York; Pinacoteca de São Paulo; Museo Nacional Thyssen-Bornemisza, Madrid; Serralves Museum of Contemporary Art, Porto; Tate Modern, Londra; NTU Centre for Contemporary Art Singapore; Pirelli HangarBicocca, Milano; Contemporary Arts Museum Houston. Nel 2015 ha rappresentato il gli Stati Uniti alla Biennale di Venezia.

                Pipilotti Rist

                Pipilotti Rist (1962, Grabs) vive e lavora a Zurigo e Sommerset. Le sue opere video e le complesse installazioni multimediali includono elementi di performance, poesia, musica e scultura, mirando a coinvolgere i visitatori in un’esperienza totale. Il suo lavoro è stato esposto nei più importanti musei al mondo tra cui: Louisiana Museum of Modern Art, Humlebæk; Migros Museum für Gegenwartskunst, Zurigo; MFA Museum of Fine Arts Houston; Kunsthalle Mannheim; Hayward Gallery, Londra; Museum of Modern Art, New York; Centre Georges Pompidou, Parigi; Museo Nacional de Arte Reina Sofia, Madrid. Il suo lavoro è stato esposto in circuiti di Biennali internazionali come Venezia, Sydney, Istanbul, Mosca, Shanghai e Berlino. Rist è vincitrice di numerosi premi tra cui Premio Joan Miró (2009); Harper’s Bazaar China Art Prize (2012); Zurich Festival Prize (2013) e Prix Meret Oppenheim (2014).

                Jala Wahid

                Jala Wahid (1988, Londra) vive e lavora a Londra. Le sue sculture, installazioni e video evocano emozioni e trasformazioni che tengono in considerazione le molteplici forme che i corpi emarginati e dispersi possono assumere nello spazio. Il suo lavoro è influenzato emotivamente e sensorialmente dalla sua esperienza personale e dal contesto della politica del Kurdistan, paese di origine della sua famiglia. Tra le mostre recenti: E.A. Shared Space, Tbilisi; Sophie Tappeiner, Vienna; SculptureCenter, New York; Nottingham Contemporary; Rupert, Vilnius; Seventeen Gallery, Londra; The Sunday Painter, Londra; Serpentine Park Nights, Londra. È co-fondatrice di SALT. Magazine.

                Jieun Lim

                Jieun Lim (1983, Corea del Sud) vive e lavora a Düsseldorf. Tra le sue mostre più recenti: Ermes Ermes (with LC Queisser), Vienna; Kunstakademie, Düsseldorf; Akademie-Galerie - Die Neue Sammlung, Düsseldorf. Jieun Lim ha partecipato alla Biennale di Bangkok del 2017.

                Adrien Missika

                Adrien Missika (1981, Parigi) vive e lavora a Berlino. Attraverso diversi mezzi espressivi, tra cui disegno, fotografia, video e scultura fino a installazioni immersive, l’artista racconta la sua esperienza di luoghi lontani in angoli remoti del mondo. Ha esposto in numerosi musei tra cui: Palais de Tokyo, Parigi; CAC Centre d'Art Contemporain, Ginevra; Kunsthaus Glarus; Centre Culturel Suisse, Parigi; Belvedere 21, Vienna; Fotomuseum Winterthur; Centre Pompidou, Paris; Nouveau Musée National de Monaco. È vincitore del Swiss Art Award (2009); Foundation Ricard Prize (2011); Kiefer Hablitzel Prize (2011); Georg e Josi Guggenheim Foundation Prize (2013).

              William  Kentridge

              (1955, Johannesburg) vive e lavora a Johannesburg. Artista multidisciplinare per eccellenza, combina disegno, scrittura, film, performance, musica, teatro per creare opere d'arte che hanno fondamenta nella politica, nella letteratura e nella storia, in particolare i conflitti del Sudafrica. La forte ispirazione etica, l’afflato poetico e il tratto energico ed espressivo dei disegni conferiscono alla sua opera una capacità d’impatto emotivo grazie alla quale le questioni e le metafore che mette in campo risuonano al di là delle vicende narrate. Esodo, paura e orrore, memoria e amnesia, oppressione, corruzione fisica, morale, e sociale, responsabilità individuale e collettiva assurgono così ad un valore universale. Le sue opere sono state protagoniste della scena internazionale per la prima volta nel 1997, quando ha partecipato a Documenta X a Kassel. Da allora il suo lavoro è stato visto in musei e gallerie di tutto il mondo, tra cui Museum of Modern Art, New York; Albertina Museum, Vienna; Musée du Louvre, Parigi, Whitechapel Gallery, Londra; Louisiana Museum, Copenhagen; Reina Sofia; Madrid; Kunstmuseum, Basilea ed altri. 

                Pauline Julier

                Pauline Julier (1981, Ginevra) vive e lavora a Ginevra. Ha studiato presso l’École Nationale Supérieure de la Photographie d’Arles e ha conseguito il MA SPEAP, Programme d’Expérimentation en Arts et Politique a Parigi. I suoi film e installazioni sono state presentati in festival cinematografici e musei d’arte contemporanea in tutto il mondo tra cui Centre Pompidou, Parigi; Loop Festival, Barcellona, Visions du Réel, Nyon; Cinémathèque, Toronto; ZKM, Karlsruhe; Museum of Modern Art, Tanzania; Pera Museum, Istanbul; Tokyo Wonder Site; CAC Centre d'Art Contemporain, Ginevra; Biennale di Arte, Cile; Palazzo Grassi, Venezia. Nel 2010 ha ricevuto il Swiss Federal Art Award e nel 2017 il Centre Culturel Suisse a Parigi le ha dedicato una mostra personale. Il suo film Naturales Historiae (2019) è stato presentato in anteprima a Vision du Réel, Nyon e in piattaforme di sperimentazione per le immagini in movimento come Vdrome. Nel 2020 è stata in residenza all’Istituto Svizzero a Roma. Julier è finalista del Swiss Art Award.

                Kiluanji Kia Henda

                Kiluanji Kia Henda (1979, Luanda) vive e lavora a Lisbona e in Angola. Ispirato dal fotogiornalismo sull’apartheid in Sudafrica e dalla guerra civile in Angola, Henda ne reinterpreta i contenuti attraverso un lavoro multimediale che introduce una sua visione riguardo all’identità, alla politica e alla modernità e inglobando, nelle sue creazioni più recenti, uno sguardo sul tessuto urbano e su elementi architettonici. Il suo lavoro è stato esposto alla Yinchuan Biennale; Busan Biennale; Gwangju Biennale; Bonniers Konsthall, Stoccolma; National Museum, Nairobi; Tate Gallery, Liverpool; Blank Projects, Cape Town; Gunggenheim Museum, Bilbao. Nel 2012 ha ricevuto il National Award for Culture and Arts.

                Giorgio Andreotta Calò

                Giorgio Andreotta Calò (1979, Venezia) vive e lavora tra Venezia ed Amsterdam. La sua ricerca gravita intorno alla dimensione dell’attraversamento, intesa come un percorso di avvicinamento all’opera, che si sviluppa mediante un processo di prelievo di frammenti dalla realtà e di riappropriazione del paesaggio e della sua storia. Il suo lavoro è stato esposto presso Pirelli HangarBicocca, Milano; Oude Kerk, Amsterdam; Depart Foundation, Los Angeles; Institut Culturel Italien, Parigi; SMART Project Space, Amsterdam; Galleria Civica, Trento; 16th Quadriennale d'Arte, Roma; Castello di Rivoli, Torino, tra le altre. Nel 2017 ha rappresentato l’Italia alla Biennale di Venezia nel Padiglione a cura di Cecilia Alemani, curatrice della prossima edizione della Biennale.

                Uri Aran

                Uri Aran (1977, Gerusalemme) vive e lavora a New York. Le sue sculture, installazioni e video sono composti da oggetti familiari e di uso quotidiano. L’artista li intende come elementi soggetti a un processo di organizzazione e riorganizzazione costante, creando presentazioni e composizioni legate da fili narrativi. Tra le ultime mostre: Gavin Brown’s enterprise, New York; Sadie Coles HQ, Londra; Tel Aviv Museum of Art; Kölnischer Kunstverein, Cologne; South London Gallery, Londra; Kunsthalle Zürich; The High Line, New York.

                Mathilde Rosier

                Mathilde Rosier (1973, Parigi) vive e lavora in Borgogna. Il suo lavoro nasce dall’interesse verso l’esperienza fisica e psicologica di antichi riti e rituali. La sua ricerca spesso incarna parti di narrazioni dove rappresentazioni mistiche di animali e natura sembrano oggetti di scena e protagonisti solitari di una realtà da scoprire. Tra le mostre recenti MASP, San Paolo; MADRE, Napoli; Fondazione Razem Pamoja, Varsavia; The Breeder, Atene; Galleria Raffaella Cortese, Milano; Kadel Willborn, Düsseldorf; Dortmunder Kunstverein, Dortmund; Camden Arts Centre, Londra;

                Vanessa Safavi

                Vanessa Safavi (1980, Losanna) vive e lavora tra Berlino e la Svizzera. Il suo lavoro spazia tra produzione scultorea, filmica e fotografica, sempre con un’attenzione rivolta all’indagine e allo studio dei materiali, con una predominanza di tutti i tipi di gomme, rivisitando la lunga tradizione delle pratiche post-minimaliste e l’eredità della soft-sculpture. Nel 2013 ha ricevuto il premio Luci d’Artista, Torino e nel 2012 Illy Prize, Artissima, Torino. Tra le principali mostre: Fri Art Kunsthalle, Friburgo; ACUD, Berlino; Kunstverein Grafschaft, Bentheim; Kunsthalle São Paulo; Centre Culturel Suisse, Parigi; Kunsthaus Glarus.

                Roman Signer

                Roman Signer (1938, Appenzel) vive e lavora a St. Gallen. Dai primi anni Settanta, incentra la propria ricerca su un nuovo concetto di scultura legato alla processualità, alla trasformazione e al movimento. Signer crea "esperimenti", azioni e installazioni cinetiche, utilizzando sia oggetti quotidiani, sia materiali e forze naturali come aria, acqua, sabbia e fuoco, oltre a vere e proprie esplosioni. Per la documentazione si affida a film, video e fotografie. Tra le personali degli ultimi anni: Camden Arts Centre, Londra; OK Centrum für Gegenwartskunst, Linz; Ludwig Forum, Aachen; Aargauer Kunsthaus, Aarau; The Fruitmarket Gallery, Edinburgo; Hamburger Bahnhof, Berlino; Bonnefantenmuseum, Maastricht; Helmhaus Zürich; Kunsthaus, Zug; Swiss Institute, New York; Sprengel Museum, Hannover; Sala de Arte Publico Siqueiros, Mexico City; Hangar à Bananes, Nantes.

              Dominique  Bourg

              Filosofo franco-svizzero, professore onorario all'Università di Losanna e specialista in questioni ambientali, dottore all'Università di Strasburgo II, all'EHESS di Parigi e all'Università di Lione 3 ha insegnato all'Istituto di Studi Politici di Parigi, all'Università di Tecnologia di Troyes, ordinario alla Facoltà di Geoscienze e Ambiente dell'Università di Losanna dove è stato direttore dell'Istituto di Politiche Territoriali e Ambiente Umano. È stato membro della Commissione Coppens che ha preparato la Carta francese dell'ambiente. Ha presieduto (-2018) il consiglio scientifico della Fondazione Nicolas-Hulot per la Natura e l'Uomo. È co-editore della raccolta "Développement durable et innovation institutionnelle" (PUF), della rivista La Pensée écologique, del Dictionnaire de la pensée écologique e della raccolta "Fondations écologiques" (Labor et Fides). È membro del comitato di redazione della rivista Esprit, del consiglio scientifico della rivista Écologie & Politique e consigliere scientifico della rivista Futuribles International. Ufficiale dell'Ordine Nazionale del Merito e Ufficiale della Legione d'Onore

              Niccolò Scaffai

              Niccolò Scaffai si occupa di poesia moderna, letteratura del Novecento, comparatistica e teoria letteraria. Tra gli argomenti ci sono l’opera di Montale e Sereni, la relazione tra letteratura e ecologia, Primo Levi e il racconto della Shoah. Fa parte dei comitati direttivi di «Between», «Italianistica» e di altre riviste scientifiche. È componente della giuria del Premio svizzero di letteratura, del Premio Nazionale Pagliarani di poesia, del Premio Vittorio Bodini e del Premio Renato Fucini. Collabora con varie testate di divulgazione culturale (tra cui “Alias Domenica”, “Doppioze articoli.ero”, “Le parole e le cose”). Numerose pubblicazioni monografiche, in raccolte e articoli.

              Concezione, consulenti e collaboratori

                    Cristina Bettelini, presidente dell’Associazione, dott. in psicologia
                    Eva Fabbris
                    , storica dell’arte, Exhibition Curator alla Fondazione Prada a Milano
                    Giovanna Manzotti
                    , ricercatrice, curatrice e editor di Mousse Magazine
                    Giovanni Pellegri
                    , dottore in neurobiologia responsabile de L’ideatorio, servizio dell’USI che si occupa del dialogo tra scienza e società e della promozione della cultura scientifica.
                    Camilla Romeo
                    , project manager e producer cinematografica
                    Carlotta Rossi
                    , storica dell’arte, coordinamento rossi.carlotta@gmail.com
                    Elena Caridi
                    , diffusione social

              Associazione NEL
              Fare arte nel nostro tempo

              Corte dei Brilli 1
              CH – 6944 Cureglia

              Tel. +41 (0)91 966 81 28
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